Storia dell’opera
Gli inizi
Il paese era un po’ piccolo, ma non tanto. Allora tutti si conoscevano. Si sapevano le avventure, i malumori, la vita degli altri.
Ma la povertà era grande. Nessuno buttava via una briciola. La fine del secolo XIX segnò, in quest’angolo di Piemonte, il periodo rispondente alla massima depressione economica dopo la Rivoluzione francese.
Tra il 1890 e il 1900 i Salesiani di Don Bosco sono in forte espansione. Nella sola provincia di Torino danno inizio a ben sette Opere. Proprio in questo periodo di tempo e in questo ambiente di vita rurale, si inserisce l’invito ai Salesiani da parte del prevosto di Lombriasco, Don Pietro Zaffiri. Verso la fine del secolo scorso il vecchio Castello di Lombriasco, viene acquistato da Don Rua, il primo successore di Don Bosco.
La prima destinazione della nuova opera è di dare una sede adeguata in Italia a tanti giovani Polacchi che decidono di avviarsi alla vita salesiana e agli studi ecclesiastici. I Salesiani si inseriscono anche attivamente nel paese. Nel 1901 don Giovanni Battista Grosso assume la direzione della scuola di canto parrocchiale per addestrare nel canto gregoriano le giovani del paese.
Altri salesiani comunicano la loro passione per la musica ai lombriaschesi: fra tutti ricordiamo Don Bonvicino con la sua banda e Don Capellari con la Corale Hortensia. Con la sistemazione a Torino dei giovani polacchi, il vecchio Castello diventa Noviziato.
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