In ricordo di Don Maina

Il 4 giugno 2003, a 71 anni di età, è mancato improvvisamente don Giuseppe Maina. Dal 1992 si trovava nella casa di Valsalice, dopo una permanenza di ben 16 anni a Lombriasco, come preciso ed esperto insegnante di scienze agli agrari.
Lo commemoriamo con riconoscenza attraverso i ricordi di un carissimo exallievo: Stefano Celi.

Il giorno 6 giugno scorso ho partecipato con commozione alla cerimonia funebre tenutasi nella magnifica chiesa dell’Istituto di Valsalice, dove sono state spese parole di stima e gratitudine verso don Maina, sia da parte dei confratelli, sia da parte dei parenti e degli ex allievi.
Vorrei ricordare con alcune parole don Maina per l’opera che ha compiuto a Lombriasco, dove ha insegnato a noi Agrari diverse materie molto importanti per i nostri futuri studi o la nostra professione. Ci ha insegnato a raccogliere e catalogare erbe, insetti, semi: attività che hanno rappresentato una base solida per i vari campi in cui dovevamo operare e, sebbene queste raccolte siano state da noi spesso “odiate” per la mole di lavoro che ci portavano, sono sempre state il fiore all’occhiello di molte classi di Agrari di Lombriasco e molti di noi le conservano ancora tutt’oggi con orgoglio e gelosia.
Con i suoi metodi di insegnamento, talvolta un po’ rudi (ma che si adattavano a noi agrari), ha saputo istruirci nel mondo delle scienze, della botanica e dell’entomologia, dandoci una base molto valida da applicare anche in molte altre materie. Lo studio puntuale delle sue discipline ci ha permesso di avere un’istruzione solida e ci ha dotato dei principi basilari che ancora oggi tutti ricordiamo.
Sebbene fosse un professore molto severo, ha saputo conquistare, specialmente negli exallievi, una stima e un’amicizia che, a modo suo, sapeva donare e rispettare.
Nelle ultime visite che gli ho fatto nell’Istituto di Valsalice, ricordava con rimpianto gli anni trascorsi a Lombriasco, dove aveva trovato un ambiente più adeguato alle sue metodologie di insegnamento e al suo carattere. Lombriasco lo ricordava con orgoglio perché è lì che aveva lasciato il suo cuore.
A noi Valdostani era poi maggiormente legato per il fatto che trascorreva il suo periodo di riposo estivo fra le montagne di Cogne, dove sapeva ricevere gli exallievi che andavano a trovarlo, con cordialità e simpatia. Era un attento visitatore della nostra valle e stimava quanti gli permettevano di scoprire qualcosa di nuovo ed interessante legato alla vita agraria e botanica della nostra Regione.
Certamente dietro la sua dura scorza nascondeva anche lui debolezze e sentimenti che noi suoi allievi non abbiamo sempre saputo cogliere ed adeguatamente rispettare.
Il Signore lo accolga in Paradiso, da dove il caro don Maina possa vegliare su quanti si applicano nelle scienze da lui tanto amate e sugli exallievi che tanto hanno faticato per conquistarsi una promozione nelle sue materie, ma che adesso lo ricordano con stima e riconoscenza.
Grazie don Maina.
Con affetto