Insegnante di matematica e fisica nell’I.TG. dal 1972
4 ottobre ore 9, mi comunicano che don Paini ci ha lasciato. Mi fermo sgomento e poi mi immergo nelle consuete occupazioni e lascio lavorare la memoria. Penso agli anni dell’adolescenza alla sua scuola, al “mensile” di matematica, all’insegnamento deciso ed esigente, ai suoi familiari “giocondino”.
Lo rivedo nel mio negozio sorridente e scherzoso, con uno stile da vero amico, sempre alla ricerca di qualcosa che aiuti i suoi esperimenti di fisica. Poi la malattia, le visite a Lombriasco e alla “Casa Beltrami”.
Parliamo di scuola; la sua passione per tutta la vita, sovente motivo di preoccupazione per le nuove impostazioni.
Con familiarità mi presenta l’arto artificiale e mi descrive gli esercizi di fisioterapia per allenarsi a deambulare nella nuova situazione. In quei discorsi credo di aver conosciuto il vero don Paini. Tra di noi non c’era più il registro, ma la confidenza tra due persone che si stimano e si vogliono bene. Molti gli ex-allievi al suo funerale, non per formalità, ma sinceramente emozionati.
Ci resta un rammarico: quello di non poter andarlo a trovare nel cimitero di Lombriasco. Però non preoccupiamoci, basterà chiudere gli occhi per rivederlo, stare in silenzio per riascoltarlo. Nella preghiera al buon Dio potremo ancora averlo vicino.
Grazie, don Bosco, per aver messo al nostro fianco don Paini.
Roberto Donna